Unità di Neurochirurgia Spinale e del Sistema Nervoso Periferico

L’unità di Neurochirurgia spinale e del sistema nervoso periferico della Casa di Cura Villa dei Fiori, del gruppo Nefrocenter, è un importante e riconosciuto punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento delle patologie che interessano la colonna vertebrale, il midollo spinale e i nervi periferici. L’attività, affidata all’esperienza del dottor Pier Francesco Eugeni, si fonda su un approccio altamente specialistico.
L’unità di Neurochirurgia spinale e del sistema nervoso periferico della Casa di Cura Villa dei Fiori, del gruppo Nefrocenter, è un importante e riconosciuto punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento delle patologie che interessano la colonna vertebrale, il midollo spinale e i nervi periferici. L’attività, affidata all’esperienza del dottor Pier Francesco Eugeni, si fonda su un approccio altamente specialistico. Il percorso di cura nasce sempre da un’analisi approfondita della storia clinica, delle indagini diagnostiche e delle condizioni generali del paziente, con l’obiettivo di individuare la strategia terapeutica più appropriata. Quando possibile si privilegia un trattamento conservativo, mentre l’intervento chirurgico viene proposto solo in presenza di indicazioni precise, con tecniche mirate e il meno invasive possibile, per garantire un recupero più rapido e una migliore qualità della vita. All’interno dell’Unità, l’attività si sviluppa in due grandi ambiti complementari. Da un lato, l’area chirurgica, che comprende le più moderne procedure per la decompressione nervosa, la stabilizzazione vertebrale e la correzione delle principali patologie degenerative e traumatiche della colonna, con particolare attenzione alla chirurgia mini-invasiva e alle soluzioni protesiche di ultima generazione. Dall’altro, l’area dedicata alle patologie trattate, che offre un inquadramento completo delle condizioni che possono colpire il rachide e il sistema nervoso periferico, dai disturbi più comuni come sciatica e cervicobrachialgia fino alle patologie più complesse. Una duplice visione che ha l’obiettivo primario di restituire benessere, funzionalità e autonomia nei gesti quotidiani.

Patologie Trattate

Sciatica e Sciatalgia

La sciatica è una delle condizioni più frequenti e dolorose. Si manifesta con un dolore intenso che parte dalla zona lombare e scende lungo la gamba, seguendo il decorso del nervo sciatico, il nervo più lungo del corpo umano. Questo nervo origina dalla colonna lombare e attraversa gluteo, coscia e gamba, fino al piede.

La sciatica può essere causata da un’ernia del disco, da una stenosi del canale vertebrale o da infiammazioni che comprimono il nervo. I pazienti spesso si chiedono cosa fare, come sfiammare il nervo sciatico e quanto dura questo disturbo. La risposta dipende dalla causa: in molti casi il dolore può migliorare con terapie farmacologiche, fisioterapia e riposo, ma quando i sintomi persistono o si aggravano può essere necessario un intervento mirato per liberare il nervo dalla compressione.

Cervicobrachialgia

La cervicobrachialgia è un dolore che nasce dal collo e si irradia verso il braccio, talvolta fino alla mano. È spesso accompagnata da formicolio, perdita di forza o sensazione di corrente elettrica. Può essere causata da ernie cervicali, artrosi o compressioni nervose.

Il trattamento varia in base alla gravità: nei casi lievi si interviene con terapie conservative, mentre nei quadri più complessi può essere indicata una chirurgia di decompressione. Il tempo di risoluzione può variare, ma un intervento precoce consente spesso un recupero completo.

Spondilolistesi

La spondilolistesi è lo scivolamento di una vertebra rispetto a quella sottostante. Può provocare dolore lombare, rigidità, difficoltà nel camminare e, nei casi più gravi, compressione delle strutture nervose.

Chi ne soffre spesso si chiede come curarla, come dormire o cosa evitare. L’approccio varia dal trattamento conservativo fino alla stabilizzazione chirurgica della colonna quando la condizione risulta invalidante.

Artrosi cervicale

Si tratta di una degenerazione cronica delle vertebre cervicali che può causare dolore, rigidità, vertigini e cefalea. È una condizione progressiva che può essere controllata con terapia farmacologica, fisioterapia e, nei casi più severi, con interventi mirati per alleviare la compressione nervosa.

Fratture vertebrali

Le fratture vertebrali possono derivare da traumi, cadute o fragilità ossea. Provocano dolore intenso e difficoltà nei movimenti quotidiani. Il trattamento dipende dal tipo di frattura e può prevedere immobilizzazione, fisioterapia o interventi stabilizzanti.

Molti pazienti si chiedono come dormire o come alzarsi dal letto in sicurezza: il percorso riabilitativo è parte fondamentale del recupero.

Neuropatie periferiche

Le neuropatie periferiche sono condizioni che colpiscono i nervi periferici, causando dolore, formicolii, perdita di sensibilità e difficoltà motorie. Possono avere cause metaboliche, traumatiche o degenerative.

Il trattamento mira a eliminare la causa, alleviare i sintomi e prevenire danni permanenti, attraverso terapie mirate o, quando necessario, chirurgia.

Sindrome del tunnel carpale

È una neuropatia compressiva del nervo mediano a livello del polso. I sintomi includono formicolio, dolore e debolezza della mano. Quando le terapie conservative non sono efficaci, l’intervento chirurgico rappresenta una soluzione risolutiva.

Dito a scatto e Morbo di Dupuytren

Il dito a scatto è una condizione in cui un dito si blocca in flessione per poi raddrizzarsi con dolore. È causato da un’infiammazione dei tendini flessori. Nei casi più resistenti si procede con un piccolo intervento chirurgico.

Il Morbo di Dupuytren, invece, è una patologia cronica che provoca retrazione delle dita della mano, rendendo difficoltosi i movimenti. La progressione può essere rallentata e corretta con trattamenti chirurgici specifici.

De Quervain

La sindrome di De Quervain colpisce i tendini del pollice provocando dolore e limitazione funzionale. Può essere trattata farmacologicamente o con infiltrazioni, ma nei casi persistenti si ricorre a un intervento chirurgico risolutivo.

Neurinoma

Il neurinoma è un tumore benigno che origina dalle cellule che rivestono i nervi. Sebbene non maligno, può provocare sintomi importanti se comprime strutture nervose. La chirurgia consente la rimozione in sicurezza nella maggior parte dei casi.

Idrocefalo

L’idrocefalo è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di liquido cerebrospinale nei ventricoli cerebrali, che può causare aumento della pressione intracranica. Può manifestarsi con cefalea, disturbi dell’equilibrio e alterazioni cognitive. Il trattamento è chirurgico e prevede l’inserimento di sistemi di drenaggio.

Meningioma

Il meningioma è un tumore generalmente benigno che origina dalle meningi, le membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale. Nella maggior parte dei casi non è letale, ma può richiedere un trattamento chirurgico se cresce o provoca sintomi neurologici.

Nevralgia del trigemino

È una delle forme di dolore più intense, caratterizzata da scariche elettriche improvvise al volto. Il trattamento può essere farmacologico ma, quando inefficace, la neurochirurgia offre soluzioni mirate per decomprimere il nervo.

Tecniche avanzate e chirurgia moderna

Tra le opzioni terapeutiche più evolute rientrano:

  • Protesi discale
  • ALIF (Approccio anteriore lombare)
  • PLIF (Approccio posteriore)
  • TDR (Sostituzione totale del disco)
    Stabilizzazione vertebrale
  • Chirurgia minimamente invasiva del rachide

Queste tecniche consentono interventi più precisi, meno traumatici e con tempi di recupero ridotti, garantendo al paziente un ritorno più rapido alle proprie attività quotidiane.

Interventi e Trattamenti

Chirurgia dell’ernia e della discopatia cervicale

Per l’ernia del disco e la discopatia cervicale, responsabili di cervicalgia, cervicobrachialgia e, nei casi più avanzati, di mielopatia cervicale, Villa dei Fiori propone interventi mirati a decomprimere le radici nervose e il midollo spinale, preservando per quanto possibile la biomeccanica del rachide.

A seconda del tipo di lesione, del numero di livelli interessati e dell’assetto della colonna, si possono utilizzare approcci anteriori o posteriori. Le tecniche più frequentemente impiegate prevedono la rimozione microchirurgica del disco erniato attraverso un accesso anteriore al collo. Una volta liberate le strutture nervose, lo spazio discale viene sostituito:

  • con una protesi discale cervicale, quando si vuole mantenere la mobilità del segmento;
  • con una cage (gabbietta) in materiale sintetico, spesso associata a placca anteriore, quando è indicata una fusione stabile tra le vertebre.

L’uso di cage moderne, spesso riempite con materiale osteoinducente o con piccoli frammenti ossei del paziente, ha reso queste procedure più rapide e meno invasive rispetto al passato. Il decorso è generalmente confortevole: il paziente viene mobilizzato precocemente e, nella maggior parte dei casi, può tornare in breve tempo alle normali attività, con un progressivo recupero della funzionalità e una netta riduzione del dolore.

Microchirurgia dell’ernia del disco lombare

Per l’ernia del disco lombare, responsabile di lombosciatalgia o lombocruralgia, il trattamento di riferimento è la microdiscectomia lombare. Si tratta di una tecnica mini-invasiva che, attraverso una piccola incisione e l’utilizzo del microscopio operatorio, permette di raggiungere il canale vertebrale, spostare delicatamente le strutture nervose e rimuovere solo il frammento discale che comprime la radice.

Questa procedura ha ormai sostituito le tecniche più “aperte” e estese, perché consente di:

  • limitare il danno ai muscoli paravertebrali;
  • preservare le articolazioni posteriori e i legamenti;
  • ridurre il sanguinamento e il dolore post-operatorio.

La microdiscectomia viene proposta solo quando esistono precise indicazioni: dolore radicolare resistente alla terapia conservativa, deficit di forza, importanti limitazioni funzionali o segni di intrappolamento radicolare documentati. Nella maggior parte dei casi il paziente può alzarsi già il giorno dell’intervento e viene dimesso dopo poche giornate di degenza, con un programma di recupero posturale e riabilitativo pensato per prevenire recidive e proteggere il segmento operato.

Sostituzione totale di disco lombare (protesi di disco)

In una selezione di pazienti affetti da lombalgia meccanica discogena, cioè un dolore lombare cronico legato principalmente alla sofferenza di uno o più dischi intervertebrali, la Neurochirurgia di Villa dei Fiori può proporre la sostituzione totale di disco lombare (Total Disc Replacement).

Questa procedura è indicata soprattutto in pazienti relativamente giovani o in età lavorativa, con dolore lombare resistente alla fisioterapia e alle terapie conservative, e con un disco singolarmente compromesso. L’intervento prevede un accesso anteriore mini-invasivo all’addome, attraverso il quale si rimuove il disco malato e lo si sostituisce con una protesi artificiale. A differenza dell’artrodesi tradizionale, la protesi di disco mantiene la mobilità del segmento trattato, preserva l’altezza dello spazio discale e la fisiologica curvatura lombare, riducendo il sovraccarico sui dischi adiacenti.

Il decorso è generalmente rapido: il paziente viene mobilizzato precocemente, non necessita di busti o tutori e può tornare alle proprie attività in tempi brevi, con un significativo miglioramento del dolore lombare.

Chirurgia mini-invasiva dell’articolazione sacroiliaca

Non tutti i dolori lombari e “sciatalgici” dipendono da un’ernia del disco: in alcuni casi la vera origine dei sintomi è l’articolazione sacroiliaca, che collega il sacro al bacino. Quando questa articolazione diventa instabile o infiammata (sacroileopatia), il paziente può sperimentare dolori molto intensi, localizzati in regione glutea, con irradiazione alla gamba e importante limitazione funzionale.

Quando le terapie farmacologiche e fisioterapiche non sono sufficienti, è possibile proporre una fusione chirurgica mini-invasiva della sacroiliaca, attraverso un piccolo accesso laterale alla natica. La tecnica utilizza speciali impianti in titanio che attraversano l’articolazione, la stabilizzano e inducono nel tempo una fusione ossea.

L’intervento è relativamente breve, la degenza dura in genere pochi giorni e il dolore post-operatorio risulta contenuto. Questo tipo di approccio permette di offrire una soluzione efficace anche a pazienti anziani o con altre patologie, proprio grazie alla ridotta invasività della procedura.

Trattamento chirurgico della spondilolistesi e della stenosi lombare

La spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull’altra) e la stenosi del canale lombare (restringimento dello spazio in cui scorrono le strutture nervose) possono causare lombalgia, sciatalgia, difficoltà alla marcia e, nei casi avanzati, deficit neurologici.

Quando la sintomatologia è importante e non risponde alle cure conservative, l’obiettivo della chirurgia è duplice: decomprimere le strutture nervose e ristabilire la stabilità del segmento vertebrale.

A Villa dei Fiori si utilizzano sia approcci posteriori tradizionali sia tecniche mini-invasive di ultima generazione. Tra queste rientrano gli interventi di artrodesi lombare con accesso transmuscolare (secondo i principi dell’accesso di Wiltse) e l’artrodesi intersomatica obliqua transforaminale (OLIF), che consentono di:

  • creare uno spazio di lavoro attraverso i muscoli, senza doverli scollare dall’osso;
  • decomprimere il canale vertebrale rimuovendo solo ciò che è strettamente necessario;
  • inserire cage tra i corpi vertebrali e sistemi di viti e barre che stabilizzano il segmento;
  • ridurre il trauma chirurgico, il sanguinamento e il dolore post-operatorio.

Il risultato è una chirurgia più rispettosa delle strutture anatomiche, con una degenza più breve, una mobilizzazione molto precoce e un recupero funzionale più rapido, pur garantendo una solida fusione vertebrale e una adeguata decompressione delle radici nervose.